di Claudio CIARALLI - Presidente ANUTEI

Il 10 gennaio 1992 il Ministero della Difesa formalizzava il riconoscimento giuridico dell'Associazione Nazionale Ufficiali Tecnici dell'Eserctio Italiano e la conseguente iscrizione all'Albo presso il Ministero medesimo.

Lo statuto della nuova Associazione prevedeva l'aggregazione degli Ufficiali provenienti dagli ex Servizi Tecnici dell'Esercito (di Artiglieria, della Motorizzazione, del Genio, delle Trasmissioni, del Chimico-Fisico e del Geografico), sciolti il 10 settembre 1980, nel Corpo Tecnico dell'Esercito, costituito il 2 settembre 1980.

Tutto era iniziato, però, qualche anno prima, allorché, sentita l'esigenza di costituire un'Associazione d'Arma, punto di riferimento per tutti gli Ufficiali Tecnici, che mantenesse un legame di continuità con il passato e che si ponesse, quale Ente giuridico, a favore del sostegno dei valori, etici, culturali, morali e di solidarietà nei confronti dei propri Soci, il 20 giugno dell'anno 1989, in Roma, presso il notaio Antonia Russo Santoro, i Generali

Camillo Caprio

Massimo Gragnoli

Alessandro D'Alessandro

Alberto Manganoni

Alberto Bruti,

unitamente al Comitato Promotore composto da altri Generali provenienti dai ruoli tecnici, costituirono l'Associazione Nazionale Ufficiali Tecnici dell'Esercito Italiano (A.N.U.T.E.I).

Fin dalla costituzione la campagna associativa si rivolse a Ufficiali effettivi e di complemento e a rappresentanti dell'Industria Difesa, inseriti come soci aggregati o collettivi. La peculiarità dell'Associazione di favorire un connubio tra personale tecnico militare e dell'industria della Difesa venne sancito già nella 1^ Assemblea Nazionale dei Soci, tenutasi il 27 ottobre 1990, in cui fu nominato Presidente il Gen. Camillo Caprio e Vice Presidente Aggiunto l'lng. Ferrari della Società OTO-Melara.

Al Gen. Caprio, ormai novantenne, subentrò come Presidente il Gen. Pietro Chillemi, sotto la cui opera organizzativa, associata all'intenso lavoro del Vice Presidente, Gen. Giovanni Grusovin, furono portate a compimento iniziative di notevole rilevanza. Furono organizzate, infatti, interessanti giornate di studio e convegni e fu assicurata la partecipazione dell'A.N.U.T.E.I. alle principali manifestazioni pubbliche militari. Particolare attenzione venne, poi, dedicata anche ai corsi degli ufficiali di complemento, tanto che lo S.M.E. inserì alcuni Soci nel corpo docenti.

Fu in questo periodo che, a seguito della richiesta inviata al Gabinetto del Ministro, l'A.N.U.T.E.I. venne inserita nell'Albo delle Associazioni d'Arma della Difesa. Anche la rivista dell'Associazione fu rinnovata e assunse la veste di "Quaderni" tematici. Questa innovazione non ebbe però successo e si tornò alla vecchia formula di una rivista che alternativamente trattava argomenti di 'Tecnica, Cultura e Varietà" o "Notizie di Vita Sociale". Caratterizzò questo periodo anche il notevole numero di adesioni che col contributo degli Ufficiali di complemento, superò i 600 iscritti.

L'unificazione dei preesistenti sei Servizi Tecnici, ormai riuniti sotto un'unica organizzazione, rese necessaria la nomina di un nuovo Patrono al posto dei precedenti (Santa Barbara per i Servizi Tecnici di Artiglieria, Genio e Chimico-Fisico, San Cristoforo per la Motorizzazione, San Girolamo per il Geografico e San Gabriele Arcangelo per le Trasmissioni), e per salvaguardare un principio di equità non venne scelto nessuno dei quattro sopramenzionati, ma fu individuata una nuova figura, sconosciuta ai più, il Beato Francesco Faà di Bruno, che però, essendo stato militare, matematico, ingegnere, oltre che sacerdote, si prestava a ben rappresentare la natura del nostro Corpo.

Il 22 maggio 1996 l'Arcivescovo militare per l'Italia S.E. Giuseppe Mani decretò il Beato Francesco Faà di Bruno, "Patrono presso Dio del Corpo Tecnico dell'Esercito Italiano".

L'ANUTEI si adoperò, quindi, per assicurare contatti e vincoli con le Suore minime di Nostra Signora del Suffragio, ordine religioso fondato dal Beato, la cui Istituzione conserva le memorie storiche delle attività svolte dal nostro Celeste Patrono, mentre alcuni soci volenterosi, che prestavano servizio a Torino, effettuarono una intensa ricerca di documenti riguardanti il Beato, conservati presso la Scuola di Applicazione e l'Archivio di Stato, fornendone copia al Museo gestito dalle Suore minime.

Il periodo della ristrutturazione delle Forze Armate e la conseguente transizione da Corpo Tecnico a Corpo degli Ingegneri fu un periodo di intensa attività culturale in cui molti Soci furono impegnati in dibattiti, incontri, interventi, anche con il Capo di SME, sul nuovo modello di Difesa.

Al Gen. Chillemi, dopo tanti anni di presidenza, subentrò, nel 2005, il Gen. Roberto di Capua che, con dedizione, nonostante le sofferenze causate da una grave malattia, seppe fornire un contributo di nuovo vigore e prestigio all'Associazione.

Al Gen. Di Capua, deceduto alla vigilia di Natale del 2006, subentrò un suo vecchio amico, il Gen. Luigi Giovenali, a sua volta degnamente sostituito alla fine del suo mandato dal Gen. Renato De Filippis, il quale continuò ad alimentare la fiamma dell'A.N.U.T.E.I., sulle orme dei suoi predecessori.

Siamo così arrivati ai tempi più recenti di cui mi onoro di essere un protagonista. Infatti, nel 2015 venne eletta una nuova Presidenza Nazionale costituita dal Ten.Gen. lng. Antonio Gucciardino, di cui fui suo Vice. In rappresentanza della componente industriale fu nominato come Vice aggiunto l'lng. Giovanni Luisi, del Consorzio lveco Otomelara.

Come sempre avviene ad ogni cambio di Presidenza, l'ANUTEI ha ricevuto un nuovo impulso e, pur nella persistente cronica carenza di soci volenterosi, sono stati avviati e portati a compimento una serie di programmi tesi a coinvolgere il più possibile gli Ufficiali del Corpo e dare visibilità esterna all'ANUTEI. Particolare attenzione è stata posta nei riguardi dei giovani ufficiali del Corpo degli Ingegneri impegnati nella redazione della tesi di laurea magistrale e, allo scopo di valorizzare  il loro impegno, è stato istituito un premio che ogni anno l'ANUTEI assegna all'Ufficiale che nell'Anno Accademico in corso ha svolto il lavoro con la maggiore rilevanza tecnico-militare teorica e applicativa. Il Ten.Gen. Gucciardino, inoltre, rilanciò la rivista "L'Elmo di Minerva", ospitando lavori originali sulla storia del Corpo e prestigiosi articoli tecnici che andavano a completare, sulla scia della tradizione storica dell'ANUTEI, le conferenze tecniche.

Nel 2020, una volta eletto Presidente ho inteso continuare nella politica già avviata dai Presidenti che mi hanno preceduto, portando a termine tutti gli impegni precedentemente presi, grazie anche al contributo del Vice, Giovanni Gasbarrone.

L'emergenza sanitaria, che ha imposto limitazioni alla vita sociale, ha reso necessario introdurre una piccola rivoluzione tecnologica:

  • i Convegni e le riunioni del Consiglio Direttivo, che si sono sempre tenuti in presenza, sono stati realizzati in videoconferenza,
  • la rivista L'Elmo di Minerva, è stata elaborata, redatta e spedita con procedure di telelavoro, che hanno favorito il rispetto della cadenza trimestrale.

Questo nuovo modello organizzativo ha comportato come vantaggi la riduzione dei costi ed una più assidua partecipazione alle riunioni del Consiglio anche dei Consiglieri fuori sede o ancora in attività lavorativa. Per contro il prezzo pagato è stata la riduzione dei rapporti sociali ed interpersonali che possono essere completamente garantiti solo con la presenza fisica.

 

(da TCV-1/2022)