Franco Vitellaro
Magg. Gen. Franco Vitellaro

Il giorno 3 gennaio 2014 è venuto a mancare in Roma, dopo lunga malattia, il Magg. Gene­rale Francesco Vitellaro.

Nato a Gruaro (VE) il 10.03.1929, il generale Vitellaro iniziò la Sua carriera militare nel novembre del 1950 con la frequenza del 7° corso della Accademia Militare di Modena e, successivamente, della Scuola di Applicazione d'Arma in Torino, conseguendo il grado di Tenente di Artiglieria in s.p.e.

In un secondo tempo frequentò anche, con successo, il Corso di specializzazione presso la Scuola Artificieri in Roma . Nel 1965, dopo aver brillantemente  superato i corsi superiori tecnici richiesti, transitò nel ruolo del Servizio Tecnico della Motorizzazione.

In ambito S.Te.M. ricoprì inca­richi di rilievo presso l'OARE di Bologna, presso il CETEM (già CSEM) in Roma e presso l'Uffi­cio dell'allora Capo del Corpo Tecnico  dell'Esercito. Merita però particolare menzione la attività che Egli svolse come Capo della Sezione Staccata del CETEM in Passo Corese. Tra l'altro, nella prima fase realizzativa degli impianti esterni del Campo Sperimentale per auto­ veicoli Militari (piste ed installazioni speciali) ad opera del Genio Militare, fu prezioso il Suo prodigarsi per il coordinamento tecnico e per la riuscita dell'opera. Egli non lesinò né sacrificio personale né impegno generoso. Incapace di arrendersi alle difficoltà, mise in luce talvolta  straordinarie capacità inventive.

Ricordo in particolare il lungo e complesso lavoro di compattazione delle rampe a forte pendenza (fino a 32°), che fu possibile attuare, per Sua iniziativa, manovrando un rullo compressore di grande mole con un sistema di verricelli piazzati sulla cima della collina! Alle Sue qualità di tecnico mili­tare il Gen. Vitellaro associava doti di carattere e di tempera­mento non comuni. Ottimista, gioviale, dinamico, altruista.

Tali doti non sono mai venute meno, nonostante i dolorosi e tragici eventi che lo hanno tor­mentato, come la immatura perdita della adorata moglie e la morte, in un incidente strada­le, del figlio quarantenne! No­nostante ciò, anche dopo aver lasciato il servizio prestò per diversi anni ancora la Sua pre­ziosa collaborazione presso il Comitato Parlamentare per la Innovazione Tecnologica.

Sono sicuro che Egli sarà sem­pre ricordato da tutti, e da me in particolare, con grande rim­pianto, affetto e stima.

Valentino Romano

 

(da NVS n.2-3-4/2013 pag.18)