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09:30AM - 01:00PM
Convegno Webinar "Linee Guida Cyber Security per lo Spazio e la Rete Terrestre" - 27 Aprile 2022

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Convegno Webinar "Linee Guida Cyber Security per lo Spazio e la Rete Terrestre" - 27 Aprile 2022

Si segnala, a beneficio dei soci ANUTEI, l'interessante convegno webinar organizzato dall'Ordine Ingegneri di Roma e da ANUTEI che si terrà su piattaforma zoom il 27 aprile 2022 dalle 9.30 alle 13.00.

Il socio Giovanni Gasbarrone  presiede la sessione sulla cybersecurity per le Telecomunicazioni terrestri e le infrastrutture critiche. 

Assistiamo ai sempre più frequenti attacchi Hacker che bloccano interi settori civili e militari di estrema rilevanza. Quindi è importante fornire le Linee Guida per una convergenza dei sistemi sia sullo Spazio che sulla Rete Terrestre. In merito allo Spazio gli attacchi alla Cyber Sicurezza sulle attività spaziali sono in aumento e quindi la Priorità è proteggere le infrastrutture digitali di collegamento dei sistemi di informazione spaziale sensibili. Per la Rete Terrestre le Amministrazioni Governative, Banche ed Operatori di TLC necessitano di architetture e strategie di Cyber Security in modo che siano resilenti agli attacchi. Il Convegno offre una opportunità di discussione in merito. 

Qui è possibile scaricare la locandina

Per maggiori informazioni qui il link all'evento

La partecipazione al Convegno rilascia n. 3CFP, ai fini dell'aggiornamento delle competenze professionali.

E' possibile registrarsi inviando una email contenente: nome, cognome, qualifica, indirizzo email (a cui ricevere le credenziali d'accesso) e numero di telefono

ai seguenti indirizzi:

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cc: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Allegati:
Scarica questo file (Locandina Linee Guida Cyber Security Spazio e Rete Terrestre 27-04-2022.pdf)Locandina Webinar Linee Guida Cyber Security Spazio e Rete Terrestre[ ]222 kB

L’evoluzione "Quantistica" nel futuro dello sviluppo delle Telecomunicazioni e nei Radar

Introduzione

di Giovanni Gasbarrone

I recenti sistemi RADAR e le antenne 5 e 6G hanno principi di funzionamento contigui se non addirittura sovrapponibili per taluni aspetti che consentono di sviluppare soluzioni in ottica dual use. La convergenza tra radar e telecomunicazioni, si intravede infatti nell’impiego di antenne a scansione elettronica che per le trasmissioni 5G e 6G utilizzano "antenne intelligenti" MIMO - Multiple Input Multiple Output.  Nel futuro si inizia ad intravedere l’evoluzione verso il radar quantistico mentre la rivoluzione “quantistica” nel 6G e l’introduzione della Cognitive Radio si potrà attuare grazie ai computer quantistici che consentono già ora nel 5G la pianificazione ottimale delle frequenze e della copertura cellulare. L’intelligenza artificiale sarà sia locale che distribuita grazie ad architetture di fog computing e capacità di quantum computing .Al seguente link è possibile leggere un approfondimento sul 6G: https://www.agendadigitale.eu/infrastrutture/verso-il-6g-modelli-e-strategie-per-lecosistema-italiano-e-ue/

Si lavora infatti alla fusione di tecnologie con la Quantum Machine Learning per le reti 6G: lo stato dell’arte nella ricerca è disponibile nell’articolo IEEE Quantum Machine Learning for 6G Communication Networks : https://ieeexplore.ieee.org/document/8681450

Il radar quantistico è un dispositivo che utilizza i “fotoni entangled”, cioè legati tra loro inestricabilmente. Versioni sperimentali sono in fase di implementazione nei laboratori del Canada, in Cina e in Europa. Anche l’Università “La Sapienza” di Roma è impegnata in queste ricerche ed ha istituito un Master di II livello in “OPTICS AND QUANTUM INFORMATION”. Nell’ambito delle attività in corso si evidenzia, per l’interesse militare preminente, la tesi del Capitano Ing. Salvatore De Mattia dal titolo RADAR QUANTISTICO (Relatore Prof. Fabio Antonio Bovino).

Qui di seguito è disponibile un abstract del Cap. ing. Salvatore DE MATTIA  che illustra lo stato dell’arte della ricerca teorica descritta nella Tesi.

Allegati:
Scarica questo file (abstract tesi[78642] radar quantistico Cap Ing Salvatore de Mattia.pdf)Abstract test Radar Quantistico - Cap. ing. Salvatore de Mattia[ ]311 kB

41° Anniversario della costituzione del Corpo Tecnico dell'Esercito

Seminario: "Tecnologie e Costellazioni Satellitari emergenti" - 3 dicembre 2021

Segnaliamo un interessante Seminario tecnico sul tema "Tecnologie e Costellazioni Satellitari emergenti" organizzato dalla Direzione Tecnica Informatica, Telematica e Tecnologie Avanzate (TELEDIFE) con l'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma e la Fondazione Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma, che si terrà il 3 dicembre 2021 alle ore 9.30 alle 16.00 presso la Sala Conferenze "Caccia Dominioni" di Palazzo Guidoni in via di Centocelle 301 - Roma.

(scarica la lodandina)

Il seminario affronta il tema delle tecnologie satellitari emergenti che stanno trasformando rapidamente il settore spaziale. L’obiettivo principale delle evoluzioni in corso nel settore spaziale prevede il continuo miglioramento delle performance dei “payload” dedicati alle specifiche missioni spaziali e, al contempo, della capacità di disseminare le informazioni agli utenti. In questo contesto è fondamentale la collaborazione sinergica di tutti gli stakeholder dei diversi settori (governativo, industriale, ricerca) per la definizione di un’architettura che permetta la condivisione di assetti e servizi satellitari e la creazione di un network frame work per lo scambio di dati rapido, sicuro ed altamente resiliente alle nuove minacce. Saranno quindi affrontati temi della Ricerca, dello Sviluppo Industriale e del posizionamento della filiera produttiva nazionale e, in tale ambito, verrà offerta una panoramica degli studi e delle iniziative in corso in ambito Nazionale ed Internazionale, tese al sempre maggior utilizzo di orbite basse e delle tecnologie emergenti del settore finalizzate al raggiungimento degli obiettivi sopraindicati.

La partecipazione al Seminario rilascia n. 6 CFP ai fini dell’aggiornamento delle competenze professionali.

Allegati:
Scarica questo file (locandina_seminario_3dic2021.pdf)Locandina seminario[ ]473 kB

9 ottobre 2021 - 41° anniversario del Corpo degli Ingegneri dell'Esercito

In occasione del 41° anniversario della costituzione del Corpo degli Ingegneri dell'Esercito Italiano, il Capo del Corpo Ten. Gen. Paolo Giovannini ha emesso un comunicato verso i media, indirizzando un messaggio di auguri a tutti gli Ufficiali del Corpo:

9 OTTOBRE 2021 – Ricorre oggi il 41° anniversario della costituzione del Corpo degli Ingegneri dell’Esercito Italiano.

Erede delle tradizioni dei Servizi Tecnici dell’Esercito, il Corpo degli Ingegneri opera in una sempre più crescente sinergia con le componenti operative delle Forze Armate, garantendo, con la propria professionalità, la propria versatilità e il continuo aggiornamento, il supporto tecnico per lo sviluppo, l’ammodernamento e l’evoluzione di tutte le piattaforme terrestri, elicotteristiche, dei sistemi di comunicazione, di addestramento, di comando e controllo, di difesa CBRN, delle infrastrutture della Difesa, e non solo. Il Corpo, costituito da ingegneri ma anche da personale laureato in altre discipline tecniche e scientifiche, rappresenta una risorsa di nicchia ed altamente qualificata per affrontare, nei consessi nazionali ed internazionali, le grandi sfide tecnologiche che vedono coinvolto l’Esercito Italiano e, più in generale, la Difesa, in particolare nell’ambito del procurement dei materiali e nelle nuove frontiere quali lo spazio e la cyber security.
Tanti auguri alle donne e agli uomini del Corpo degli Ingegneri!

Ten. Gen. Paolo Giovannini

Pranzo di Natale - annullato

Il Consiglio Direttivo dell'A.N.U.T.E.I., alla luce dei nuovi sviluppi della pandemia e delle normative recentemente emesse dal governo, ha riconsiderato l'opportunità di tenere a breve un incontro conviviale.

Pertanto il pranzo di Natale del 7 dicembre p.v. non si terrà più.

Ringraziamo per le numerose adesioni pervenute e siamo fiduciosi che avremo altri momenti "più tranquilli" per riunirci in allegria.

Un saluto affettuoso

Il Consiglio Direttivo

dell'Associazione Nazionale

Ufficiali Tecnici dell'Eserctio Italiano

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Esercito e musei: attualità e prospettive future dei musei di Forza Armata

La necessità di rivitalizzare e ammodernare i musei dell’Esercito ed al tempo stesso conservare il loro compito di memoria storica della F.A. ha avviato in ambito ASSOARMA (Consiglio Nazionale Permanente delle Associazioni d’Arma) un intenso dibattito che ha coinvolto tutte le Associazioni d’Arma molto sensibili alla custodia delle tradizioni ed al ricordo dei nostri caduti.

Allo scopo di partecipare a questo dibattito, che sta subendo notevoli accelerazioni, anticipiamo un articolo di un nostro lettore, che sarà pubblicato sulla prossima edizione della rivista sociale L’Elmo di Minerva.

 

ESERCITO E MUSEI:ATTUALITÀ E PROSPETTIVE FUTURE DEI MUSEI DI FORZA ARMATA

Emiliano Ciaralli

 

ASSOCIAZIONI D’ARMA E MUSEI

“Intervenire con priorità per [...]l’esaltazione e la difesa dei valori delle tradizioni delle Forze Armate e la divulgazione della conoscenza dei loro compiti e impegni; il rafforzamento dei naturali legami fra Paese e Forze Armate; il Culto della memoria dei Caduti in nome dell’Italia.

Concorrere alla crescita morale e civile del Paese; [...]”

Così recita lo statuto di ASSOARMA[1], al punto tre (finalità).

Al contempo, il sito internet dell’Esercito Italiano, in merito alle funzioni delle Associazioni combattentistiche e d’Arma riporta:

 “Promuovono attività culturali, tecniche, assistenziali e propagandistiche, attraverso convegni, raduni, manifestazioni [...]”.

In relazione a tali obiettivi appare evidente che una collaborazione fra Associazioni d’Arma e musei militari, seppur non imprescindibile, è quantomeno vantaggiosa, per il perseguimento di obiettivi comuni e la creazione di sinergie. Non è sfuggita questa relazione a molti rappresentanti di tali organizzazioni che, alla notizia del mandato affidato alla società Difesa Servizi S.p.A.[2], hanno avuto reazioni diverse, ma comunque non indifferenti alla vicenda. L’impressione è che tale iniziativa non stia riscuotendo il consenso sperato, soprattutto per il timore che gli enti in questione possano essere trasformati in meri strumenti economici, a discapito delle altre funzioni. È noto l’impegno del Presidente di ASSOARMA per attirare l’attenzione del Ministro della Difesa, Onorevole Lorenzo Guerini e della Presidente della Commissione Difesa del Senato, Senatrice Roberta Pinotti su tale questione. Oggettivamente, senza azzardare giudizi a priori sull’esternalizzazione ed evitando qualsiasi preconcetto, possiamo comunque affermare che allo stato attuale non sembrano esserci aziende interessate[3]. È difficile affermare con certezza quale aspetto renda poco appetibile questa licitazione per gli investitori privati: se la natura stessa dei nostri musei, il contenuto del testo ed i vincoli richiesti, la stima del margine di guadagno o un eccessivo investimento iniziale a fronte della durata della concessione. Razionalmente, ci sentiamo di ipotizzare che, considerate le ingenti somme necessarie per gli adeguamenti infrastrutturali o gli allestimenti interni, il rapporto fra il margine di profitto e capitale da investire stia rappresentando un ostacolo sufficiente a scoraggiare gli operatori del settore.

 

I MUSEI SONO OGGI UN BUON INVESTIMENTO?

Fatta eccezione per realtà di rilevante fama ed interesse[4], il mantenimento di un museo di dimensioni medio-piccole, non può essere giustificato dal mero profitto economico generato dalla bigliettazione.

I musei militari, se ben gestiti, secondo i principi della moderna museologia e museotecnica, possono certamente rendersi autosufficienti ed eventualmente generare anche utili, ma il rapporto fra investimenti e rendita evidentemente non è abbastanza appetibile per un privato che può generare profitti simili in altri settori, con minor impiego di capitale e rischi inferiori. Esaminandoli invece in un’ottica sistemica e non solo economica, i musei rappresentano un bene preziosissimo per l’Esercito, come strumenti moltiplicatori di forze per concorrere al perseguimento degli obiettivi di Forza Armata. Un museo moderno, che attiri pubblico e sappia affascinare i visitatori di ogni fascia di età[5], non è solo un simbolo di prestigio per il soggetto che ne detiene i diritti[6], ma è soprattutto un importante strumento di comunicazione al pari di molti altri (internet, social media, organi di stampa, iniziative pubblicitarie...).

Il Museo dell’Automobile di Torino è stato interessato negli ultimi tre anni da importanti investimenti finalizzati ad un suo completo rifacimento; il ruolo della città e della Nazione intera nella storia dell’automobilismo sono ormai rappresentati dall’esistenza del museo piuttosto che dalle fabbriche, invero ormai praticamente assenti; esso celebra il prestigio delle aziende italiane del settore e fornisce loro un tipo di pubblicità non veicolabile attraverso altri canali.

Ciò vale anche nel contesto militare: ogni volta che accoglie una scolaresca, il museo sta preparando oggi il bacino di reclutamento di domani. Sale allestite secondo criteri moderni, didattiche interattive, percorsi accattivanti, personale in numero sufficiente a consentire orari di apertura adeguati e magari visite guidate danno l’immagine di un’organizzazione efficiente ed al passo coi tempi. Diversamente, strutture obsolete, orari di apertura da ufficio pubblico e sale deserte comunicano alla società incapacità di assolvere il compito assegnato a tale istituzione. L’efficacia dello strumento è poi ampliata in caso di apertura di eventuali bookshop[7], come avviene ormai in ogni ente museale moderno.

Un’indagine dello Stato Maggiore dell’Esercito ha rivelato che il comparto museale conta in media 160.000 visitatori l’anno[8], per lo più anziani e studenti, categorie che rispecchiano rispettivamente il target dei potenziali acquirenti di prodotti editoriali dell’Esercito ed il bacino di reclutamento di F.A.[9] Questi numeri sono inoltre destinati a crescere nel caso di un ampliamento degli orari di apertura, di una maggior offerta di mostre ed eventi e di una adeguata pubblicizzazione di tali enti[10]. Essi rappresentano dunque un’irrinunciabile vetrina per il pubblico ed un’interfaccia del mondo militare con la società.

 

GIUDIZI E PREGIUDIZI

“Il settore museale del nostro Paese è stato per molti anni ritenuto pregiudizievolmente un settore infruttuoso ed improduttivo. I musei sono ancora oggi considerati da qualcuno “istituzioni polverose, immobili nel tempo, difficilmente accessibili a causa di orari improponibili, magazzini in cui vengono conservati e mostrati al pubblico, senza grazia e senza gioia, oggetti d’arte e cimeli storici” e duole dover riconoscere che, in alcuni casi, tale impietosa descrizione corrisponde a verità.[11]”

Questa affermazione di Maria Laura Tomea Gavazzoli riassume una triste caratteristica che accomuna ancor oggi gran parte del comparto culturale italiano: la presunta convinzione di una sua inutilità ed infruttuosità è tanto obsoleta, quanto radicata nel tempo: già nel 1949 l’Enciclopedia Treccani, alla voce “museo”, citando una frase del 1934 di Parpagliolo[12] affermava: “Le sole necessità di cui sia stato finora tenuto conto sono che un museo debba rispondere alla funzione di conservare gli oggetti esposti e di presentarli in condizioni tali di luce e spazio da facilitarne l’esame: concetti questi due, invero essenziali, ma del tutto insufficienti”.

Il comparto museale di Forza Armata non fa eccezione ed al pari di molti altri esempi in Italia non sempre è stato sfruttato al meglio. Di certo non sono mancate le iniziative personali utili a dimostrarne le potenzialità: molti direttori di musei militari hanno dato prova di saper attrarre il pubblico, ospitare eventi, creare occasioni di autofinanziamento, fornire nuove prospettive culturali e gestire questi enti con spirito imprenditoriale. Negli ultimi tre anni, grazie al clima favorevole venutosi a creare in F.A., è stato possibile procedere ad importanti lavori infrastrutturali e di allestimento grazie soprattutto a fenomeni come il volontariato, l’associazionismo, il mecenatismo, fondamentali anche per la cura, il restauro e il mantenimento dei cimeli. Le iniziative personali e la passione non sono però sufficienti a mantenere competitivo un ente, senza l’interessamento dell’Istituzione. La principale criticità al momento sembra essere l’assenza di un’organizzazione di settore: un sistema ben collaudato ed applicato all’interno dell’Esercito, consiste nell’avere:

- un organo che, nell’ambito della propria branca, definisca la policy[13] di F.A.,

- un comando intermedio che traduca gli obiettivi in provvedimenti specifici[14],

- gli organi esecutivi[15] per l’assolvimento della missione.

Negli anni il comparto museale di F.A. è stato frammentato a causa di successive modifiche che hanno interessato la linea gerarchica del singolo ente, apportate non in maniera tipologica, ma facendo prevalere gli interessi particolari su quelli comuni. Il risultato è che oggi esso è caotico, privo di unicità di comando e in contrasto con qualsiasi principio di efficacia ed efficienza[16].

 

Analogamente, gli organici di ciascun singolo museo, in passato oggetto di tagli che ne hanno ridotto la capacità di portare a termine i compiti istituzionali (primo fra tutti i servizi al pubblico), necessitano di una revisione nel rispetto delle direttive nazionali ed internazionali di settore. A tal fine la F.A. potrebbe valutare di utilizzare alcune delle posizioni organiche del personale civile che attualmente sono in fase di riorganizzazione.

 

CICLO DI INVOLUZIONE E DI EVOLUZIONE

L’intero panorama museale italiano è soggetto da alcuni anni ad una forte spinta evolutiva per colmare il gap con le medesime realtà estere[17] ed il comparto museale di Forza Armata deve cogliere l’occasione, senza reiterare gli errori del passato, per non rischiare di rimanere tagliato fuori. La vita degli enti museali è infatti governata, come ogni altra attività umana da relazioni causa-effetto che possono generare circoli viziosi o virtuosi secondo lo schema in figura n. 1, ben noto ad addetti ed operatori del settore.