Mario Auricchio
Mario Auricchio

Incontrai per la prima volta Mario AURICCHIO presso il Centro Tecnico della Motorizzazione, nella sede storica di Roma in Viale Pinturicchio. Era circa l’anno 1980 allorquando, con il grado di Colonnello, Egli assunse l'incarico di Direttore di quel Centro Tecnico. Il nuovo Direttore indossava il basco azzurro dell’A.LE. e proveniva dal R.R.A.LE. di Bracciano, dove aveva trascorso numerosi anni della sua carriera militare diventandone il Comandante, dopo aver prestato servizio anche presso la missione UNIFIL in Libano. Il Col. Auricchio aveva trascorso i primi anni di servizio da Ufficiale nell’Arma di Artiglieria, prima di transitare nel Servizio Tecnico della Motorizzazione. Egli aveva quindi al suo attivo: Accademia Militare di Modena, Scuola di Applicazione di Torino, alcuni anni come Ufficiale della c/aerea a Sabaudia, Corso Superiore Tecnico della Motorizzazione, Specializzazione elicotteristica ed un lungo periodo nell’A.LE.

Da Direttore, mentre io ero alle sue dipendenze quale Capo della Sezione Staccata di Montelibretti, l'ho sempre visto con il viso sorridente ed amichevole verso tutti. Aveva, in particolare, nei rapporti con i colleghi più giovani un senso di fraterna vicinanza e di guida che però sottintendeva, senza alcun dubbio, anche la possibilità di una bella «strapazzata» nel caso ciò fosse stato necessario ( . . .la qual cosa di tanto in tanto avveniva realmente). Ecco come ricordo il mio Direttore: prodigo di consigli ed attento alla buona conduzione dei programmi tecnici di prova che all'epoca dovevamo effettuare come Ufficiali del Centro Tecnico. Inoltre, in qualsiasi situazione, anche le più impegnative e difficili, Egli era pronto ad affrontarle con lo spirito di chi sa già che troverà una soluzione, per cui trasmetteva sicurezza e fiducia in chi gli stava vicino. Per il resto, era un grande organizzatore di eventi sia nazionali sia internazionali, che portarono l'Ente a ben figurare in ogni occasione ed a crescere nella considerazione di tutti.

Dopo quegli anni (sicuramente molto belli perché eravamo giovani ed entusiasti del nostro ruolo e del nostro lavoro) ci incontrammo ancora in numerose occasioni, mentre prestavamo servizio in Enti diversi, ma accomunati da un ricordo di stima e di amicizia reciproca che si era cementata negli anni. Poi, nel tempo del suo pensionamento, ricordo di averlo incontrato sempre allegro, vivace e prodigo di arguzie.

In particolare, mi tornano in mente due simpatiche occasioni private: la prima, a Manziana, presso la sua bella casa a mezza costa, in vista del lago di Bracciano, della quale andava molto fiero avendola ideata, progettata e realizzata come fosse una sua creatura; la seconda, presso un tipico ristorante regionale, per gustare alcune specialità gastronomiche. In entrambe le occasioni eravamo insieme ad un altro collega ed amico, Roberto Leoni anch'egli scomparso, ed alle nostre gentili consorti, ma nella seconda erano presenti anche il Generale Manlio Siddi e la gentile signora.

Ricordi ... ormai sono solo ricordi ...

Spero che i lettori mi vorranno perdonare se non ho fatto il classico panegirico, ma mi sono soffermato solo un attimo su alcuni fugaci flash della vita militare del Generale Auricchio, per lasciarmi poi andare ai sentimenti ed al ricordo dei tratti più personali ed intimi dell'uomo.

Credo, tuttavia, che per la nostra ristretta cerchia di Ufficiali Tecnici, sia anche questo un modo giusto e corretto di celebrare i vincoli che ci uniscono, sia durante gli anni della carriera militare, sia dopo, negli anni che seguono il servizio attivo e ritorniamo con la mente al periodo della giovinezza per ricordare gli affetti degli amici e dei nostri familiari.

Ten. Gen. Antonio GUCCIARDINO

 

(da NVS n.1-2 / 2012 pag.16)