Pasquale Campanelli
Ten.Gen. Pasquale CAMPANELLI

Il 13 agosto 2010 ci ha lasciato l’amico e collega Pasquale CAMPANELLI, per Sua precisa volontà, silenziosamente. La Sua scomparsa ha colto tutti di sorpresa perché, come la moglie ci ha detto, ha voluto tenere nell'ombra la malattia che circa un anno fà lo ha colpito.

Attività  professionale

Il  Ten.  Gen. Ing.  CAMPANELLI  Pasquale  era  nato  nel 1926 ad ALTAVILLA IRPINA (AV).

Dopo  gli  studi  classici,  nel   1948  partì  per  l'Accademia Militare di Modena, e, nominato Ufficiale  di  Fanteria dell'Esercito, fu Insegnante aggiunto di Trasmissioni  alla Scuola di Applicazione di Torino. Subito attratto dalle discipline tecniche; pochi anni dopo transitò nel Servizio Tecnico d'Artiglieria.

Nella scia dell'allora Col. MANGANONI, di cui divenne presto il pupillo ed il più stretto collaboratore, si inserì nelle attività per l'introduzione in servizio del Sistema d'Arma Contraerei HAWK.

Il Suo acume nella gestione delle complesse ed allora ineplorate problematiche dell'acquisizione di sistemi d'anna dall’estero,  lo fecero  designare  quale manager  per  le attività  tecnico-amministrative  di  supporto  allo  SME, finalizzate   all'assegnazione   dell'HAWK   all'Esercito,  creando   un'organizzazione   composita,   militare-industriale,  che per quasi cinquant'anni ha seguito l'evoluzione del sistema.

Apprezzato dall'Industria nazionale e guardato con attenzione nei consessi internazionali, si è sempre battuto per assicurare all'Italia una posizione di rilievo nelle discussioni dei memorandum e nelle trattative contrattuali.

Ha anche seguito l'acquisizione di altri importanti sistemi missilistici contraerei e controcarro, fra i quali, oltre al già detto HAWK ed HAWK-HELIP, il TOW, il MILAN, lo STINGER e l’MLRS.

Le Sue qualità professionali, al termine del Servizio, Gli consentiranno primo Ufficiale proveniente dalla Fanteria, di acquisire la Abilitazione alla Professione di Ingegnere, un grande traguardo per un artista.

Con la stessa facilità di penna e l'agilità di pensiero, usate per la preparazione degli "appunti" e la stesura dei memorandum, con inimmaginabile versatilità e senza nulla togliere al suo impegno professionale, si è prodigato in un'altra attività, quella artistica in ambito teatrale .

 

Attività artistica

La Sua attività artistica, in realtà, iniziò da ragazzo; prima di partire per Modena, scrisse e mise in scena le prime opere teatrali.

A Torino, già durante la frequenza della Scuola di Applicazione, realizzò con amici spettacoli vari e si iscrisse alla 'PRO DEO', a Roma, frequentando corsi di regia e spettacolo.

Alla fine degli anni '60 mise in scena, per il Dopolavoro  del Laboratorio di Precisione dell'Esercito, nel teatro  il  MILLLIMETRO, il  dramma  di  Arthur  Miller  ''Il  Crogiuolo",  storia  vera  accaduta  a  Salem  in Massachussets nel  1692, che coinvolge un intero paese in accuse di stregoneria e nella condanna a morte di molte ragazze ritenute colpevoli di aver fatto  un patto con Satana.

Dopo il successo di questo spettacolo, che con il suo crescente e travolgente ritmo emotivo teneva  inchiodato per più di quattro ore il pubblico che affollava la sala (anche in piedi!), prese in gestione un teatro parrocchiale in disuso in via Ferrari, iniziando i lavori di ristrutturazione ed adeguamento dei locali che in breve diventeranno la sede del 'TEATRO 23", ottimo teatro romano, al quale "approderanno", negli anni, attori e compagnie di ogni livello dai dilettanti ai più famosi professionisti, dagli amici dei figli ai grossi nomi dello spettacolo.

In questo teatro iniziò a mettere in scena i "Suoi" lavori che si susseguirono negli anni: “Non uccidete il Sole”,  "L'adorabile Catina", "Cambiale di matrimonio", "L'abbraccio" e tanti altri, e quel "NUOVO VANGELO 2000”, musical in 2 tempi con '50 esecutori in scena che raccontano Cristo cantando; una vera e propria “banda”; un agguerrito ed entusiasta manipolo di ragazzi e ragazze, tutti dilettanti ma affiatatissimi, che danno vita ad uno show musicale molto suggestivo'. É una proposta toccante e travolgente della storia di Gesù in chiave moderna, che alterna momenti di comicità al pianto, aspetti umani e saggezza divina di chi visse quel tempo, “poveri uomini davanti al Figlio di Dio!”. Spettacolo rimasto unico, rappresentato ininterrottamente dagli inizi degli anni ’70, per più di 4 anni, in vari teatri italiani, nelle piazze, nelle scuole, nelle chiese, negli ospedali, nelle carceri, nelle caserme, trasmesso da diversi programmi televisivi, con critiche positive da tutti i quotidiani italiani, di qualsiasi corrente politica, dall'UNITA' all'"OSSERVATORE ROMANO"; un vero miracolo!

Riproposto negli anni '90, con lo stesso successo, lo spettacolo dimostra la grande intuizione di chi aveva sentito l'esigenza di affrontare un tema così importante, di capire 'Chi e Cosa' vi fosse in quel Gesù, di proporlo a tutti  ricordandolo a chi lo conosceva e facendolo conoscere a chi non lo conosceva.

Scrisse inoltre su Cicerone e Catilina, convinto che la storia abbia dato lustro ed onori a Cicerone ingiustamente, a danno di Catilina. Infine ha lasciato numerosissime novelle, racconti, poesie, alcune delle       quali pubblicate sulla Rivista "L'Elmo di Minerva".

Lo scorso anno aveva iniziato a preparare la sua ultima opera teatrale, "ARMONIE CELESTI”, nella quale ricordando 'I dialoghi delle Carmelitane', si racconta la storia delle martiri di Compiègne, sedici monache uccise durante la Rivoluzione francese, condannate per essere "suore " e portate al patibolo cantando, felici di essere  "martirizzate"!

Un'altra Sua grande "opera d'arte" è stato il rapporto creato con un piccolo cane nero, “TRILLY” alla quale è riuscito a donare la parola ed un 'anima', quella che, di sicuro, Lo ha atteso DI  LÀ e che ancora oggi cammina con Lui.

 

Contributo all'ANUTEI - Rivista 'L'Elmo di Minerva'

Nel 1992 la A.N.U.T.E.I. fu legalmente riconosciuta dal Ministero Difesa e nello stesso anno iniziò le pubblicazioni la Rivista sociale "L'Elmo di Minerva", fondata dal Gen. MANGANONI, in collaborazione con il Gen. CAMPANELLI, giornalista iscritto all'Albo. La Rivista è giunta finora ad una quarantina di edizioni ed Egli ne è stato il Direttore, con la D maiuscola, salvo una breve interruzione, fino allo scorso anno 2009.

Nel 1995 erano i tempi in cui CAMPANELLI era impegnato nelle rinnovate attività artistiche di cui si è detto, e il Gen. MANGANONI provvedeva quasi in proprio,  anche  finanziariamente,  alla pubblicazione della Rivista, con la collaborazione  di un nuovo Direttore,  il Gen. FERRARA,  e di pochi Redattori, come me.

Quando nel 2000 tornò a fare il Direttore, il collega anziano, Pasquale, mise in evidenza le mie carenze letterarie, grammaticali e sintattiche, io che avevo fatto il 'classico' e ritenevo di saper scrivere correttamente. Quante discussioni sulla proprietà del linguaggio, vinte sempre dal Direttore, vocabolario alla mano, che mi spiegava quali termini corretti utilizzare per esprimere un concetto. Ne nacque anche una profonda e reciproca amicizia, tra un bravo e coltissimo maestro, sempre in lite con il computer, ma con la penna facile e prodiga nelle correzioni, ed un allievo che si limitava a digitare e comporre le varie Rubriche della Rivista.

E delle varie Rubriche, Suo era 'L'angolo del Direttore' che talvolta utilizzava per esporre chiaramente il Suo pensiero sulle questioni più importanti della vita dell'Associazione, la ristrutturazione delle Forze Armate, ed in particolare del Corpo Tecnico dell'Esercito e degli Enti e Stabilimenti militari.

I suoi  'pezzi' più belli sono stati indubbiamente i racconti, una ventina, alcuni pubblicati  in altre edizioni letterarie,  altri unici  ed originali;  cito tra tutti "Il poeta"  e "Io, piange", quest'ultimo  che parla ancora di quella barboncina  nera,  la Sua Trilly:

Anche per l'ultimo numero della Rivista, affidato alla nuova Direzione del Gen. COLELLA, ho chiesto la Sua collaborazione, poche settimane prima della Sua dipartita. Ed Egli non me l'ha negata, anche se, conscio del Suo stato, sorrideva al mio augurio di pronta guarigione.

Alla moglie, la gentile Signora Luisa, ed ai figli Mauro e Laura, che tanto Gli assomiglia, il nostro cordoglio.

 

Addio, Direttore!

Giovanni Grusovin

 

(da NVS n.4/2010 pag 72)