Donato Spada
Ten.Gen. Donato Spada

Di Renato de Filippis

 

ANCHE LUI È ANDATO AVANTI

Questi miei brevi pensieri non sono finalizzati ad un mero curriculum degli anni in servizio, ma ad una rivisitazione del tempo passato assieme.

Quando sono entrato in Accademia, Donato ha iniziato il liceo nella Nunziatella. Dopo gli anni trascorsi nelle armi di appartenenza, siamo transitati nei servizi tecnici, successivamente convogliati nel corpo degli ingegneri.

Con Donato, ho avuto la fortuna di lavorare in due fasi di­stinte:

La prima, a cavallo del millennio, incluso quel disgraziato '99 che ha condizionato la sua vita negli anni successivi. In questo periodo ho avuto modo di constatarne la elevata professionalità, la linearità di pensiero, l'onestà, la concretezza nel lavoro, l'applicazione non finalizzata alla carriera ma al bene dell'istituzione.

Il tutto condito da un rapporto con il personale genuino, signorile, sincero e privo di fronzoli.

Ma Donato aveva un cruccio: non essere riuscito a fare il Capo Reparto nel settore a lui caro e congeniale, ma essere impiegato in un altro campo. Cercavo di consolarlo dicendogli che non era mai troppo tardi per imparare e riconvertirsi!

La seconda, da pensionati dopo il 2010, nell'ambito dell'ANUTEI. Sfruttando la sua competenza e la dedizione al lavoro, abbiamo lavorato in perfetta sinergia organizzando convegni nei più vari settori: munizionamento, NBC, protezione dei punti vitali negli scenari asimmetrici, nuove frontiere della protezione, etc.

Ma, veniamo alle sue passioni.

Innanzitutto la musica: la ricerca delle basi musicali, dei testi e della strumentazione ad hoc per fare serate canore. Che dispiacere l'aver dovuto rinunciarci negli ultimi mesi!

Il calcio, il tifo per la Roma, puntuale ma non fanatico: era raro che si inalberasse più del dovuto per qualche evento.

Quindi, la ricerca e l'apprezzamento del primo piatto: dopo tanti anni, non sono riuscito a capire se preferiva la Cacio e pepe o la Gricia!

Infine, anche se dovevo citarla per prima, l'amicizia.

Si è consolidato un rapporto con lui e la dolce Antonietta di vacanze, in Italia e all'estero, di fre­quentazione di teatri e di ristoranti, anche con altri amici. Come non dimenticare il tragicomico veglione in Tunisia senza bollicine, le danze e gli abiti in costume nella crociera sul Nilo e la carenza di Carbonara/ Amatriciana in Portogallo, Scozia etc.

Ma questi sono piacevoli ricordi. Purtroppo, caro amico, mi mancheranno i tuoi pensieri, le tue riflessioni, le tranquille chiacchierate, la tua innata bontà e soprattutto la tua amicizia.

Un abbraccio, Renato De Filippis

 

(da NVS-TCV n.2/2023 pag.50)