Associazione Nazionale Ufficiali Tecnici dell'Esercito Italiano
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Stemma araldico del Corpo degli Ingegneri dell'Esercito

DESCRIZIONE: SCUDO di foggia sannitica, inquartato.

PRIMO QUARTO: gli stemmi di Torino, Pavia, Piacenza, Bologna

SECONDO QUARTO: in nero (colore dell'ingegneria) contornato d'oro, la testa di Minerva, emblema del Corpo degli Ingegneri dell'Esercito

TERZO QUARTO: gli stemmi di Firenze, Terni, Roma e Napoli, assieme a quelli riportati nel primo quarto richiamano i legami storici con le città sedi iniziali dei Servizi Tecnici e dei principali Stabilimenti Militari .

QUARTO QUARTO: in nero contornato d'oro, sei burelle in banda con i colori dei sei Servizi Tecnici originari. Il colore giallo indica il Servizio Tecnico di Artiglieria, l'azzurro il Servizio Tecnico della Motorizzazione, il rosso acceso il Servizio Tecnico Chimico-Fisico, il rosso scuro il Servizio Tecnico del Genio, il celeste il Servizio Tecnico delle Trasmissioni, e infine il verde rappresenta il Servizio Tecnico Geografico.

 

Al di sotto dello scudo, su lista d'argento, bifida in nero bordata d'oro è presente il motto : "INGENIO PUGNANTIBUS ADSUM".

Pubblicato: 01 Gennaio 2022
  • Corpo degli Ingegneri

I Servizi Tecnici (1910-1980)

Il ciclo storico del Corpo degli Ingegneri dell'Esercito inizia ufficialmente nel 1910 con la costituzione del primo dei sei Servizi Tecnici, successivamente, nel 1980, effettuerà un importante e fondamentale cambiamento con la fusione dei Servizi Tecnici nel Corpo Tecnico. E' un passato ricco di brillanti affermazioni ed è animato da un alto senso del dovere verso la Patria e le Istituzioni, che ovviamente ancora oggi perdura. Nello spirito delle più nobili tradizioni del Corpo e dei Servizi Tecnici rievochiamo la storia di tale passato partendo dal Servizio Tecnico d'Artiglieria, "decano" di tutti, per concluderla con quella del più "giovane": il Servizio Tecnico Geografico (che ha però, come si vedrà, radici an­ cora più antiche di quelle dell'Artiglieria).

In tale periodo, ricordare l'evoluzione del Corpo degli Ingegneri significa anche rievocare la storia di Stabilimenti e Arsenali militari, dove molteplici attività si sono accavallate, nel tempo, attraverso vicissitudini caratterizzate da aspri conflitti internazionali e da uno sviluppo tecnico-industriale di dimensioni imprevedibili ed in crescente accelerazione.

Per maggiori approfondimenti sulla storia dei singoli Servizi Tecnici, rimandiamo alla lettura del volume "Il Corpo degli Ingegneri" terza edizione (2022) edito da ANUTEI con la collaborazione del Gabinetto del Ministro della Difesa, disponibile per consultazione presso la sede dell'Associazione.

È una storia che travalica gli aspetti puramente militari per intrecciarsi con quella dello sviluppo industriale del nostro Paese e dell'evoluzione del pensiero tecnico-scientifico proprio del '900.

In ogni caso, anche se l'accento, per questi settant'anni, verrà posto principalmente sullo sviluppo degli ordinamenti, delle competenze, delle attività, delle attrezzature, si fa riferimento ad una storia di lavoro, di dedizione al dovere e di sacrificio che il Corpo degli Ingegneri ha profuso a sostegno delle Armi e dei Corpi dell'Esercito. Il fregio utilizzato per i Servizi Tecnici è quello tuttora in uso per il Corpo degli Ingegneri, mentre a differenza della situazione attuale, le mostrine erano diverse per ogni servizio e non avevano ancora la testa di Minerva nella parte superiore.


IL SERVIZIO TECNICO D'ARTIGLIERIA


IL SERVIZIO TECNICO DELLA MOTORIZZAZIONE


IL SERVIZIO TECNICO DEL GENIO


IL SERVIZIO TECNICO DELLE TRASMISSIONI


IL SERVIZIO TECNICO CHIMICO FISICO


IL SERVIZIO TECNICO GEOGRAFICO


L'AVIAZIONE LEGGERA DELL'ESERCITO


Pubblicato: 01 Gennaio 2022
  • Servizi Tecnici

Il Corpo Tecnico dell'Esercito (1980-1998)

Le Origini del Corpo Tecnico

L’istituzione del Corpo Tecnico dell’Esercito avvenne ufficialmente con la legge n. 574 del 20 settembre 1980, ma la sua creazione fu preceduta da un lungo periodo di riflessione e preparazione. Già nel 1975, il Comitato Permanente dei Capi dei Servizi Tecnici lavorò per cinque anni per unificare i sei servizi tecnici esistenti, anticipando così l’esigenza di un unico ente specializzato.

L’idea di un ente centrale per la gestione tecnica delle forze armate non era nuova: già nel 1939, con la circolare n. 120850 del 4 dicembre, si prevedeva la creazione di un Ispettorato Superiore dei Servizi Tecnici, ufficialmente istituito il 1° giugno 1940. Questo ente, alle dirette dipendenze del Capo di Stato Maggiore del Regio Esercito, aveva il compito di supervisionare studi, esperimenti e miglioramenti dei materiali militari. Tuttavia, la sua esistenza fu breve: il 1° settembre 1941, con la circolare n. 153250, l’Ispettorato Superiore Tecnico fu sciolto e sostituito dal Reparto Tecnico dello Stato Maggiore del Regio Esercito.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, l’esigenza di un coordinamento tecnico non venne meno. Il Comitato Permanente dei Capi dei Servizi Tecnici, attivo dal 1975, preparò il terreno per la costituzione del Corpo Tecnico dell’Esercito, garantendo un processo di transizione più armonioso. Tra le personalità chiave che contribuirono alla nascita del Corpo Tecnico vi furono il Gen. C.A. Eugenio Rambaldi, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, e diversi ufficiali di alto grado.

 

La Struttura e l’Organizzazione del Corpo Tecnico

L’attività del Corpo Tecnico iniziò formalmente il 1° marzo 1981, con la costituzione del Comando del Corpo Tecnico a Roma, in via Antonio Scarpa. Diversamente da altri corpi tecnici delle Forze Armate, le attribuzioni del Corpo Tecnico dell’Esercito non furono stabilite per legge, ma attraverso il Decreto Ministeriale del 26 giugno 1981, che ne definì la collocazione, i compiti e l’organizzazione.

Il Corpo Tecnico era suddiviso in due specialità principali:

  1. Armamento
  2. Geografi

Questa distinzione fu mantenuta anche con la successiva creazione del Corpo degli Ingegneri, per separare nettamente le competenze tecniche.

Dal punto di vista organizzativo, il Corpo Tecnico assunse inizialmente una struttura articolata su sei settori, corrispondenti ai preesistenti Servizi Tecnici. Successivamente, dal 1° novembre 1981, l’organigramma fu semplificato in due Reparti principali:

  • 1° Reparto: Sviluppo Sistemi d’Arma, con quattro uffici dedicati.
  • 2° Reparto: Rapporti Tecnici, Scientifici e Personale, con due uffici.

Nel tempo, la struttura evolvette ulteriormente, con la creazione di tre uffici all’interno di ciascun reparto:

  • 1° Reparto: Armi, Mezzi di Combattimento, Genio.
  • 2° Reparto: Mezzi Elettronici COM, Elettronica NON COM e Missili.

Il Comando del Corpo Tecnico gestiva non solo le attività operative, ma anche il reclutamento, la formazione e l’impiego degli ufficiali.

 

I Compiti del Corpo Tecnico

Le funzioni principali del Corpo Tecnico includevano:

  • Definizione dei requisiti per nuovi mezzi e materiali d’armamento.
  • Analisi tecnica di problemi legati ai mezzi e materiali in servizio.
  • Programmazione e valutazione di studi e sperimentazioni.
  • Giudizio preliminare di idoneità tecnica per nuovi mezzi e materiali.
  • Pianificazione e controllo del reclutamento e della formazione degli ufficiali.
  • Consulenza tecnica per lo Stato Maggiore della Difesa e dell’Esercito, con particolare attenzione agli aspetti geo-topo-cartografici.

Problemi di Reclutamento e Organico

L’organico del Corpo Tecnico fu stabilito a 531 ufficiali, con un Generale Ispettore Capo al vertice. Tuttavia, questo numero non fu mai raggiunto: nel 1988, ad esempio, erano presenti solo 428 ufficiali, e di questi solo 30 erano direttamente dipendenti dal Comando. La carenza di personale era parzialmente compensata dall'impiego di circa 200 ufficiali di complemento, ma ciò non era sufficiente a colmare il fabbisogno.

Le difficoltà di reclutamento erano dovute a diversi fattori:

  • Competizione con il settore civile, che offriva condizioni economiche migliori per ingegneri e tecnici specializzati.
  • Dispersione del personale in circa 50 enti diversi, con una conseguente ridotta coesione interna.
  • Limitata capacità di attrarre nuovi laureati, nonostante l’alta specializzazione richiesta per gli ufficiali del Corpo Tecnico.

Questo problema fu evidenziato dal Gen. Pallieri in un articolo del 1988 sulla Rivista Militare, in cui evidenziava come la situazione organizzativa fosse carente sia sul piano quantitativo che qualitativo, con un numero insufficiente di ufficiali e una gestione non ottimale delle specializzazioni richieste.

 

Settori Operativi del Corpo Tecnico

Tra il 1980 e il 1998 Il Corpo Tecnico contribuì significativamente a vari settori dell’Esercito, tra cui si possono segnalare:

  • Ricerca, sviluppo e manutenzione di mezzi e materiali per il Genio e l’Artiglieria.
  • La creazione e lo sviluppo del Centro Polifunzionale di Sperimentazione di Montelibretti dove confluirono gran parte delle funzioni dei Centri Tecnici delle diverse specialità
  • Riorganizzazione della gestione infrastrutturale con la Legge Merloni (1994).
  • Creazione del Centro per le Informazioni e la Difesa Elettronica (CIDE).
  • Introduzione di nuove tecnologie di telecomunicazione e guerra elettronica, come i sistemi radio a “spread spectrum” (frequency hopping e tecniche ibride) e i sistemi troposcatter per comunicazioni a lunga distanza.
  • Partecipazione alle missioni IFOR, SFOR e ALBA con lo sviluppo di sistemi di intercettazione e guerra elettronica.
  • Supporto all’Istituto Geografico Militare per la produzione di cartografia digitale.
  • Progetto IGM95, che portò alla creazione di una nuova rete geodetica italiana.
  • Implementazione della cartografia digitale alla scala 1:25.000, con l’adozione di nuove tecnologie per la fotogrammetria e la geoinformazione.

 

La Fine del Corpo Tecnico e la sua eredità

Nel 1998, con la riorganizzazione della Forza Armata, il Corpo Tecnico perse progressivamente la sua autonomia. Molte delle sue funzioni furono assorbite da altri enti, come il Comando Logistico e il Dipartimento Tecnico dell’Esercito.

Tra i principali fattori che influenzarono questa trasformazione vi furono:

  • Riduzione del personale dovuta alla difficoltà di reclutamento e alla dispersione delle risorse.
  • Riorganizzazione delle Forze Armate, con la creazione di nuove strutture per la gestione delle attività tecniche.
  • Evoluzione tecnologica, che richiedeva un aggiornamento costante delle competenze e un adattamento alle nuove esigenze operative.

L’eredità del Corpo Tecnico resta significativa, avendo contribuito all’evoluzione tecnologica dell’Esercito Italiano in settori chiave come l’armamento, le trasmissioni e la cartografia militare.

 

Conclusione

Il Corpo Tecnico dell'Esercito rappresentò un'innovazione importante nella gestione delle attività tecniche e logistiche delle Forze Armate italiane. Nonostante le difficoltà organizzative e di reclutamento, il Corpo riuscì a contribuire in modo significativo allo sviluppo di nuovi materiali, alla gestione delle infrastrutture e all’innovazione tecnologica nel settore militare. La sua eredità prosegue oggi attraverso le strutture che ne hanno assorbito le competenze e le funzioni.

Pubblicato: 01 Gennaio 2022
  • Corpo degli Ingegneri
  • Corpo Tecnico

Il Corpo degli Ingegneri dal 1998 a oggi

(continua)

IN CORSO DI AGGIORNAMENTO

Pubblicato: 01 Gennaio 2022
  • Corpo degli Ingegneri

I Capi dei Servizi Tecnici, del Corpo Tecnico e del Corpo Ingegneri

Si ritiene opportuno ricordare in queste pagine i nominativi degli Ufficiali ingegneri che hanno rivestito la carica di Capo del Servizio/Corpo, succedutisi nel corso degli anni.

Servizi Tecnici dell'Esercito

Servizio Tecnico Periodo Ufficiale Generale
Artiglieria

1910-1914
1914-1918
1918-1921
1921-1926
1926-1931
1931-1932
1932-1935
1935-1939
1939-1941
1941-1942
1942-1946
1946-1956
1956-1957
1961-1964
1964-1967
1967-1968
1968-1971
1971-1972
1972-1975
1975-1979
1979-1981

Ten.Gen. GHILARDINI Augusto
Ten.Gen. VITELLI Raffaele
Ten.Gen. CLAVARINO Alfeo
Ten.Gen. TORRETTA Alfredo
Ten.Gen. GARRONE Renzo
Gen.C.A. MONTEFINALE Tito
Ten.Gen. TESIO Giovanni
Ten.Gen. PALLIERI Vittorio
Ten.Gen. SARRACINO Luigi
Gen. D.  BALDASSARRE Ettore
Ten.Gen. RUGGERI Umberto
Ten.Gen. AJELLO Giuseppe
Ten.Gen. ARGAN Giovenale
Ten.Gen. FUSCALDI Salvatore
Ten.Gen. LURASCHI Carlo
Viene soppressa la Direzione del S.Te.A.
Ten.Gen. VALENTE Francesco
Ten.Gen. CAPRIO Camillo
Ten.Gen. PELAJA Ignazio
Ten.Gen. D'ALESSANDRO Alessandro
Ten.Gen. MANGANONI Alberto

Motorizzazione  dal 1930 al 1980 Ten.Gen. PUGNANI Angelo
Ten.Gen. MANERA Mario
Ten.Gen. GIROLA Enrico
Ten.Gen. SAROLDI Ermanno
Ten.Gen. BRIGNONE Filippo
Ten.Gen. BALANZINO Guido
Ten.Gen. GARBARI Ferruccio
Ten.Gen. MARESCA Carlo
Ten.Gen. VOLPE Carlo
Ten.Gen. GRAGNOLI Massimiliano
Ten.Gen. ROMANO Valentino
Genio

1960-1961
1961-1964
1964-1967
1967-1970
1970-1977
1977-1980

Gen. B. CAPPUCCIO Giuseppe
Magg.Gen. DI BENEDETTO Vincenzo
Magg.Gen. FOLLI Franco
Magg.Gen. CICERI Carlo
Magg.Gen. RESSA Nunzio
Magg.Gen. BONAIUTI Gino

Trasmissioni dal 1960 al 1980 Gen. B. PANICHELLI Antonio
Magg.Gen. IAMMARINO Vittorio
Magg.Gen. CONCARI Bruno
Magg.Gen. DI DATO Vincenzo
Magg.Gen. LORETO Salvatore
Magg.Gen. VIZZINI Gaetano
Chimico Fisico dal 1960 al 1980

Ten.Gen. AVORIO Antonio
Ten.Gen. TAVOLAI Vittorio
Ten.Gen. ARTIACO Vittorio
Ten.Gen. CRUCIOLI Domenico

Geografico dal 1960 al 1980 Magg.Gen. TRAVERSI Carlo
Magg.Gen. STUCCHI Romano
Magg.Gen. BIRARDI Giuseppe
Magg.Gen. GUIDI Franco

 

Corpo Tecnico dell'Esercito

Periodo

Ufficiale Generale

dal 1980 al 1998

Gen.Isp. CRUCIOLI Nicola
Gen.Isp. ROMANO Valentino
Gen.Isp. PALLIERI Giorgio
Gen.Isp. GUIDOTTI Augusto
Gen.Isp. CHILLEMI Pietro
Gen.Isp. AMATO Adolfo
Gen.Isp. OTTINI Ettore
Gen.Isp. TODISCO Giuseppe

 

Corpo degli Ingegneri dell'Esercito

Periodo

Ufficiale Generale

1997-1999
1999-2000
2000-2005
2005
2005-2008
2008-2011
2011
2011-2015
2015-2019
2019-2022
2022- oggi

Ten.Gen. TODISCO Giuseppe
Ten.Gen. SESSA NICOLA
Ten.Gen. DICAPUA Roberto
Ten.Gen. INGROSSO Marcello
Ten.Gen. PESCARINI Mauro
Ten.Gen. GUCCIARDINO Antonio
Ten.Gen. AMBROSINO Angelo
Ten.Gen. GIGLIO Gianfranco
Ten.Gen. CASTRATARO Francesco
Ten.Gen. GIOVANNINI Paolo
Ten.Gen. GERVASIO Angelo

 

Pubblicato: 01 Gennaio 2022
  1. Il Servizio Tecnico di Artiglieria
  2. Il Servizio Tecnico della Motorizzazione
  3. Il Servizio Tecnico del Genio
  4. Il Servizio Tecnico delle Trasmissioni

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Presidente Nazionale: Brig. Gen. ing. Claudio Ciaralli
Tutti i diritti sono riservati.